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Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna”

Sassari

ORARI DI APERTURA:

 

martedì: 9.00 – 19.30

mercoledì: 9.00 – 19.30

giovedì: 9.00- 19.30

venerdì: 9.00– 19.30

sabato: 9.00 – 19.30

 

CHIUSURA:

domenica e lunedì

 

BIGLIETTO:

intero 6,00 euro

ridotto 2,00 euro

 

 

Il Museo, dopo i lavori di ristrutturazione, ha riaperto al pubblico dal 3 agosto 2022. E’ inoltre in corso la mostra Sulle tracce di Clemente nel Padiglione omonimo, inaugurata il 19 giugno 2021 e visitabile fino al 31 dicembre 2022.​

 

Il Museo Sanna rappresenta con le sue collezioni un punto di riferimento culturale, archeologico ed antropologico della Sardegna settentrionale ed è intitolato all’omonimo imprenditore e politico sassarese  a cui si deve parte della collezione archeologica esposta. La raccolta museale,  con oggetti che vanno dal Paleolitico alla fine del Medioevo ed Età Moderna, si è arricchita nel corso degli anni con un’importante sezione etnografica che comprende tessuti, legni, ceramiche e abiti tradizionali donati da Gavino Clemente, da Zely Bertolio e da altri privati.

La Storia

Il Museo Sanna nasce dalla donazione delle collezioni archeologiche e storico-artistiche del ricco imprenditore Giovanni Antonio Sanna, incrementate nel corso degli anni con altre raccolte pubbliche e private. Dall 1878 gli oggetti vennero custoditi all’interno del Regio Museo Antiquario.  Nel 1931 nasce il Regio Museo di antichità ed arte Giovanni Antonio Sanna nella attuale sede di via Roma.

Nel 1973 il Museo è stato ampliato e nel 2000 inaugurata la sezione medievale.

L'Edificio

Il Museo si trova all’interno di un edificio in stile neoclassico che rievoca la tipologia del tempio e venne realizzato agli inizi del Novecento su progetto dell’architetto Michele Busiri Vici. Gli spazi originari sono stati ampliati con una moderna e luminosa struttura contemporanea nata per ospitare al meglio le collezioni.

La Collezione

La collezione del Museo è ricca e articolata ed è composta da due sezioni principali: archeologica ed etnografica. La parte archeologica narra l’archeologia e la storia dell’area settentrionale della Sardegna a partire dal Paleolitico inferiore e le culture preistoriche sarde fino all’epoca medievale. Sono particolarmente pregiate all’interno di questa sezione le sale dedicate al tempio prenuragico di Monte D’Accoddi e quella romana che espone reperti provenienti dalla colonia romana di Turris Libisonis, oggi Porto Torres.

La collezione etnografica è la più antica presente in Sardegna e raccoglie tessuti, gioielli, canestri, abiti e arredi, testimonianze dei modi tradizionali del vivere quotidiano nell’Isola.

Abiti della tradizione etnografica

Gli abiti ed i tessuti dell'abbigliamento tradizionale sardo, risalenti alla seconda metà dell’Ottocento e alla prima metà del Novecento. Il repertorio di questi preziosi manufatti documenta fogge di quasi tutte le zone della Sardegna, ma specialmente delle aree settentrionali e centrali.

Anfora attica con scena del mito di Eracle e Anteo

L’anfora (età punica VI sec. a. C.), funzionale a contenere principalmente vino, è stata rinvenuta nella Necropoli Punica di Tharros, San Giovanni di Sinis - Cabras (OR). L’episodio raffigurato rappresenta il momento finale della lotta tra Eracle e il gigante Anteo.

Bronzo votivo raffigurante un toro

Il bronzo votivo (prima Età del ferro X-VII sec. a.C.) provenie dal pozzo sacro del complesso nuragico di Predio Canopoli di Perfugas (SS). L’animale è caratterizzato da un corpo massiccio con coda ritorta sulla groppa e da due corna lunghe e pomellate, legate alla base con una fune.

Indirizzo

Via Roma, 64
07100 Sassari

Proprietà

Ente MiBACT

Tipologia

Architettura-civile